Lavoro ad alta quota e infortuni

Lavorare ad alta quota significa automaticamente essere esposti ad una serie di pericoli, i quali possono anche avere conseguenze serie per la salute.

Chi lavora ad una certa altezza infatti, sa che una eventuale caduta dall’alto verso il basso potrebbe avere delle ripercussioni non di lieve conto sulla propria salute, e questa è una eventualità da scongiurare.

Spesso purtroppo è proprio l’abitudine a lavorare ad alta quota che comporta nei lavoratori un certo rilassamento, il quale fa abbassare inconsciamente il livello di guardia ed espone così maggiormente a rischio i lavoratori.

Proprio per evitare situazioni di questo tipo, il Decreto Legislativo 81/08 ha dettato quelle che sono le linee guida da rispettare per far sì che i lavoratori possano dedicarsi alle proprie mansioni senza dover temere nulla, anche se lavorano ad una altezza da suolo non indifferente.

L’attrezzatura di sicurezza

In particolar modo la normativa vigente individua in 2 metri di altezza la soglia massima oltre la quale è necessario predisporre tutta una serie di accortezze per poter lavorare in sicurezza.

Esiste infatti della apposita attrezzatura di sicurezza che può aiutare qualsiasi lavoratore nel momento in cui si presenta una caduta.

Le classiche imbracature ad esempio, arrestano immediatamente l’eventuale caduta verso il basso impedendo così che possa esservi un contatto con il suolo.

Solitamente tali imbracature sono collegate ad una linea vita da tetto o altro punto fisso mediante delle apposite funi.

Esistono inoltre determinati sistemi di frizione che hanno l’importante compito di ripartire l’impatto dovuto alla frenata, e dunque distribuire le forze in maniera tale che queste non scarichino interamente sul corpo del lavoratore ma che al contrario vengano distribuite.

Un trend finalmente in calo

Quello degli infortuni sul lavoro dovuti a cadute dall’alto è un trend fortunatamente in diminuzione.

Rispetto a 20 anni fa infatti, il numero degli incidenti è diminuito praticamente del 70%. Ciò significa che la strada intrapresa è quella giusta e che la direzione da seguire è proprio quella che porta a tutta una serie di dispositivi di protezione individuale e collettiva che possono fare la differenza al momento del bisogno.

Paradossalmente, sebbene quello del lavoro ad alta quota sia uno dei lavori più pericolosi che possano esserci in un cantiere, grazie a soluzioni di questo tipo è diventato in realtà tra i più sicuri.

Basta infatti visionare le statistiche per rendersi conto che il numero di incidenti avvenuti in concomitanza di lavori ad alta quota è diminuito drasticamente nel corso degli ultimi anni, al punto tale che lavorare ad una certa altezza dal suolo sia diventato più sicuro rispetto altre tipologie di lavori.

L’importanza di ascoltare i lavoratori

Una delle cose che i datori di lavoro ed i responsabili della sicurezza in cantiere devono sempre tenere in considerazione è l’opinione dei lavoratori.

Sono loro infatti a dover indossare tali dispositivi di protezione e dunque essi sanno meglio di chiunque altro quali di questi siano più o meno comodi da indossare o quali dispositivi vadano a limitare la libertà di movimento.

Bisogna infatti tutelare i lavoratori dal punto di vista della sicurezza, non facendo però in modo che il loro lavoro debba diventare più difficile o scomodo.

Diventa per questo importante individuare quei dispositivi che consentono di ottenere il giusto livello di sicurezza e un livello di comfort ottimale.

Questo è il risultato al quale bisogna ambire, così da riuscire ad avere sempre le migliori performance possibili da parte dei lavoratori, con la certezza che la loro incolumità sia sempre salvaguardata e dunque non ci sia alcun tipo di pericolo durante lo svolgimento delle proprie mansioni quotidiane in cantiere.