Università italiane: le classifiche del Censis 2022/2023

Ogni anno il Censis elabora la Classifica delle Università italiane: si tratta di un’analisi del sistema universitario basata sulla valutazione degli atenei relativamente a strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio e altri interventi in favore degli studenti, livello di internazionalizzazione, comunicazione e servizi digitali, e occupabilità. Per supportare l’orientamento di migliaia di studenti pronti a intraprendere la carriera universitaria, l’edizione 2002/2023 del ranking quest’anno comprende 69 graduatorie a partire da 924 variabili considerate, che possono appunto aiutare i giovani e le famiglie a individuare con consapevolezza il percorso di formazione post-diploma.

Bologna ancora in testa ai mega atenei

La prima posizione tra i mega atenei statali (oltre 40.000 iscritti) è occupata anche quest’anno dall’Università di Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8, seguita dall’Università di Padova e La Sapienza di Roma (rispettivamente 88,0 e 86,5 punti), dall’Università di Pisa (85,2), l’Università di Firenze (84,3), l’Università Statale di Milano (82,7), l’Università di Palermo, ex aequo con l’Università di Torino (80,8), l’Università di Bari (80,2) e la Federico II di Napoli (72,3). La posizione di vertice tra i grandi atenei statali (da 20.000 a 40.000 iscritti) è occupata dall’Università di Pavia (91,0 punti), seguita dall’Università di Perugia, (90,8), della Calabria e di Venezia Ca’ Foscari (90,3 e 88,7), l’Università di Milano Bicocca e l’Università di Cagliari (88,5 e 87,8). Chiudono la classifica l’Università di Roma Tre (78,8), l’Università di Catania (78,3) e di Messina (75,8).

Siena supera Trento nei medi atenei statali

Apre la classifica dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti) l’Università di Siena (96,7), che guadagna la prima posizione detenuta lo scorso anno dall’Università di Trento (94,8), scesa in terza posizione a causa della perdita di 10 punti nell’indicatore relativo all’occupabilità, e preceduta dall’Università di Sassari (96,0), che guadagna una posizione grazie all’incremento di 15 punti nell’indicatore relativo a borse di studio e altri servizi in favore degli studenti. Stabile in quarta posizione l’Università di Trieste (94,5), che precede l’Università di Udine (94,0), l’Università Politecnica delle Marche (91,2), l’Università di Brescia (88,5), l’Università del Salento (87,0), l’Università di Urbino Carlo Bo (84,8), l’Università dell’Insubria (83,3). Chiude il ranking l’Università di Napoli Parthenope (77,3).

Il top dei piccoli atenei statali, non statali e i politecnici

Nella classifica dei piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) l’Università di Camerino occupa la prima posizione (99,5), seguita dall’Università di Macerata (87,2), e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria (86,5). La classifica dei politecnici è guidata anche quest’anno dal Politecnico di Milano (97,0), seguito dal Politecnico di Torino (91,5), ora in seconda posizione, occupata lo scorso anno dallo Iuav di Venezia (90,5). Chiude la classifica il Politenico di Bari (87,7). Tra i grandi atenei non statali (oltre 10.000 iscritti) in prima posizione anche quest’anno l’Università Bocconi (92,6 punti) e in seconda l’Università Cattolica (76,2), tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) si colloca in testa la Luiss (93,2), seguita dallo Iulm (80,2), mentre tra i piccoli (fino a 5.000 iscritti) è prima la Libera Università di Bolzano (94,6), seguita dall’Università di Roma Europea (86,8).