Il lavoro dei sogni per la Generazione Z? Lo stesso dei loro predecessori

Cambiare tutto per non cambiare niente: mutuata dal celebre romanzo Il Gattopardo, questa definizione potrebbe adattarsi perfettamente ai sogni – almeno quelli lavorativi – dei ragazzi della cosiddetta Generazione Z. Già, perché i nativi digitali – le persone nate in pieno boom tecnologico – aspirano alle stesse professioni di chi li ha preceduti. Gli enormi cambiamenti nel mondo del lavoro negli ultimi due decenni hanno avuto un impatto limitato sulle aspettative di carriera degli adolescenti, che sono diventate più concentrate in meno occupazioni, secondo un nuovo rapporto dell’OCSE.

Le “solite” 10 professioni

In base alle cifre emerse dall’ultimo sondaggio Pisa – i test a cui partecipano 80 paesi del mondo e che in Italia vengono somministrati agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado –  si scopre che il 47% dei ragazzi e il 53% delle ragazze intervistati in 41 paesi si aspettano di svolgere uno dei soli 10 lavori popolari entro i 30 anni. Le percentuali scaturite dall’indagine (che ha coinvolto dei quindicenni) rivelano un restringimento delle aspettative, dato che queste quote sono aumentate di otto punti percentuali per i ragazzi e di quattro punti percentuali per le ragazze rispetto all’analoga rilevazione del 2000. Il rapporto afferma che il restringimento delle scelte di lavoro è guidato dai giovani provenienti da contesti più svantaggiati e da coloro che sono risultati più deboli nei test Pisa in lettura, matematica e scienze.

Medici, insegnanti, ingegneri, poliziotti…

Nulla è cambiato nel corso dei tempi. Le “classiche” occupazioni del secolo scorso (ma anche di quello precedente) come medici, insegnanti, veterinari, dirigenti d’azienda, ingegneri e agenti di polizia, sono sempre le più desiderate e ambite dai giovani. Si tratta di professioni che, evidentemente, non hanno subito la perdita di fascino causata dal passare degli anni e hanno retto all’avvento dei social media e all’accelerazione delle tecnologie come l’intelligenza artificiale sul posto di lavoro.

I ragazzi non conoscono i “nuovi” lavori Tuttavia questa continuità con il passato, anche per ciò che concerne il lavoro desiderato, potrebbe non essere positiva. Il direttore dell’istruzione dell’OCSE Andreas Schleicher, riporta Italpress, ha dichiarato: “È preoccupante che i più giovani scelgano il lavoro da sogno da un piccolo elenco delle professioni più popolari e tradizionali, come insegnanti, avvocati o dirigenti d’azienda. I sondaggi mostrano che troppi adolescenti stanno ignorando nuovi tipi di lavori che stanno emergendo, in particolare con la della digitalizzazione”. Nei Paesi più evoluti, però, questo andamento è diverso: in Germania e Svizzera, ad esempio, meno di quattro giovani su dieci esprimono interesse per i soliti 10 posti di lavoro. In Indonesia, invece, il 52% delle ragazze e il 42% dei ragazzi sognano una delle sole tre carriere: imprenditori, insegnanti e, tra ragazze, medici o, tra ragazzi, forze armate. Gli adolescenti tedeschi mostrano una gamma molto più ampia di interessi professionali, che riflettono meglio i modelli attuali della domanda del mercato del lavoro.