Boom per l’app che svela la qualità di cibi e cosmetici

Chi sono i nuovi consulenti dei consumatori? Le app: basta inquadrare il codice a barre di cosmetici e cibi confezionati con il telefonino e Yuka promuove o boccia il contenuto in relazione alla qualità in relazione alla nostra salute. Con tanto di semaforo verde, giallo o rosso. Yuka è infatti l’app più usata per scansionare i prodotti e decifrare e analizzare nel dettaglio i componenti di alimenti confezionati o prodotti cosmetici. Utilizzata in 11 paesi nel mondo da oltre 20 milioni di persone, in Italia a oggi è stata scaricata oltre 10 milioni di volte. Gli adolescenti inquadrano le merendine preferite rendendosi conto in pochi secondi cosa stanno per mangiare, ma la usano anche le signore ‘beauty addicted’ per confrontare rossetti e creme con quelli dei mass market, e i neo-genitori per scegliere quali omogeneizzati acquistare.

Scoprire se il prodotto è eccellente, buono, mediocre o scarso 

Il sistema giudica infatti in modo semplice e immediato se il prodotto alimentare è eccellente, buono, mediocre o scarso tenendo conto della qualità nutrizionale, come contenuto di zuccheri, sale, calorie, fibre, grassi, la presenza di additivi e il profilo bio. Per i cosmetici Yuka considera invece le sostanze chimiche presenti, se innocue o potenzialmente dannose per la salute. L’uso di Yuka dilaga tra i consumatori, nonostante le critiche mosse dall’allora ministro Teresa Bellanova che lo scorso anno la bollò come ‘semplicistica e sbagliata’.

Un sistema credibile perché indipendente

Yuka è un’applicazione francese e valuta la qualità secondo il metodo di etichettatura ‘Nutriscore’ a semaforo, mentre in Italia si usa il sistema ‘Nutriform Battery’, che elenca in modo più preciso e dettagliato la composizione nutrizionale. Insomma, l’applicazione del momento segue il nuovo trend che vede le app scaricate sugli smartphone sempre più al centro dello shopping e della nostra vita. Gli informatici francesi che l’hanno inventata garantiscono che il sistema è credibile perché indipendente e si basa su un database mondiale che cresce di giorno in giorno. Ma, soprattutto, non riceve alcun finanziamento da parte di brand ma solo dagli utenti.

Oltre a cibo e cosmetici anche la moda

Sul fronte alimentare oltre Yuka c’è l’analoga Edo, riporta Ansa, ma esistono da qualche anno le app che rivelano marca e prezzo di vestiti e scarpe, che magari vediamo indossati da qualcuno che attraversa la strada o che notiamo sulle riviste o sui social. Come ASAP54, definita ‘lo Shazam della moda’, oppure Snap Fashion. Ci sono poi quelle che aiutano a scegliere l’outfit migliore, come My Dressing o ClosetSpace, o ancora, StyleBook. Anche sul fronte dei cosmetici cresce l’uso di applicazioni che supportano le scelte. Si va da INCIBeauty (un milione di download) a Greenity-Bio Inci cosmetici (oltre centomila download), oppure Biotiful, che traduce in termini semplici l’INCI, l’elenco ingredienti, e confronta prezzi e recensioni. Proprio come Shazam, che indovina le canzoni in pochi secondi, le nuove app mettono al centro il consumatore risolvendo dubbi e difficoltà all’istante.